L’Europa in una stanza. “Criminal” di George Kay e Jim Field Smith.

Massimiliano Coviello - Dalle indagini di Auguste Dupin a quelle del commissario Montalbano, da Il mistero del Falco (Huston, 1941) a The Irishman (Scorsese, 2019), da La signora in giallo (1984-1996) fino a True Detective (2014-): una manciata di esempi presi all’interno di un lungo arco temporale, compreso tra la fine dell’Ottocento e gli anni dieci del nuovo millennio, a cavallo tra letteratura, cinema e televisione, sono sufficienti a dimostrare la capacità della crime fiction e dei suoi molti sottogeneri di radicarsi nell’immaginario di lettori e spettatori, sollecitandone la curiosità nei confronti del mondo poliziesco e di quello criminale, e offrendo dei modelli interpretativi alle inquietudini e alle pulsioni violente che attraversano il corpo sociale già a partire dall’avvento della modernità industriale (Turnbull 2019, pp. 44-80; Kinght 2007, pp. 30-63).

See what’s next. Continuità, rotture e prospettive nella distribuzione online

Valentina Re - L'attenzione accademica che si sta progressivamente concentrando sui servizi di video on demand è pari quasi alla destabilizzazione che il più ampio settore della distribuzione di contenuti mediali ha subito complessivamente negli ultimi anni, e si è tradotta in un’ampia riflessione sull'impatto di player come Netflix e Amazon Prime Video, sulle reazioni degli operatori tradizionali della filiera e dei policymaker, sui fenomeni di disintermediazione o, al contrario, di re-intermediazione, sulla qualità dell’accesso per i consumatori.