Autori: Coviello Massimiliano; Zucconi Francesco
Editore: Pellegrini (Cosenza)
Tipologia Prodotto: Monografia
Numero prima e ultima pagina: 1 – 283
Codice ISBN: 978-8868225322
Anno di Pubblicazione: 2017
Abstract
Da “Fuga” (2006) a “Il club” (2015), da “Neruda” (2016) a “Jackie” (2016), passando per “Tony Manero” (2008), “Post mortem” (2010) e “NO. I giorni dell’arcobaleno” (2012), il cinema di Pablo Larraín si sviluppa a partire dalle vicende storiche e politiche che hanno sconvolto il Cile nel corso del Novecento per spingersi altrove, fino al cuore degli Stati Uniti d’America. Che si racconti il golpe del 1973 o il Plebiscito del 1988, che si tratti di mettere in immagine la fuga di Pablo Neruda o le ore più drammatiche della vita di Jacqueline Kennedy, Larraín cerca prospettive inedite, punti di vista stranianti. È attratto dal potenziale trasfigurante della “fiction” piuttosto che dal “documentario”. È orientato al superamento
di questa stessa opposizione verso una concezione ibrida e intermediale del racconto cinematografico. Questo libro fa i conti con il carattere peculiare della filmografia di Larraín: non tanto un cinema storico quanto una riflessione teorica sul potere. Se solo in pochi lo esercitano, tutti si trovano presi nella sua trama.