Nel sentimento imprevedibile della storia Marco Emanuele
Dal virus al progetto, il pensiero si problematizza. Oggi discuto un passaggio di Mauro Ceruti e Gianluca Bocchi (in Origini di storie, Feltrinelli, Milano 2006, p. 12): La nostra età non ha soltanto vissuto l’esperienza della relatività di ogni punto di vista. Ha fatto soprattutto l’esperienza dell’incompiutezza di ogni punto di vista. La contingenza, la singolarità e l’irripetibilità di ogni punto di vista sono condizioni indispensabili per avere accesso al mondo, per dialogare con altri punti di vista, per creare nuovi mondi. Tutto-parte, essere-pensiero, immunitas-communitas, ritorna la necessità di riflessioni fondamentali. In un momento storico nel quale la planetarizzazione dei processi storici ci porta il mondo in casa, virus compresi, siamo chiamati a nuove responsabilità, a cogliere e ad accogliere il dato della (im)possibilità di ogni nostro particolare e di ogni nostra azione locale. La cultura del progetto parte proprio da qui, dalle potenzialità insite nella relatività e nella incompiutezza di ogni nostro punto di vista. La (im)possibilità è nel potenziale che diventa possibile.
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